…allora l’uva matura
Sembra pronta per essere raccolta, ma l’apparenza inganna. Blu non vuol dire per forza dolce e
soprattutto non necessariamente dotata del tipico aroma. Ha bisogno ancora di giornate soleggiate e
asciutte, di notti fresche e di poca pioggia.
I lavori nel vigneto non sono ancora finiti, ci sono ancora sorti che devono essere diradate e bisogna
tagliare l’erba che è sempre in crescita. Bisogna soprattutto rendere la vita difficile al moscerino dei
piccoli frutti e poco attrattiva la deposizione delle uova.
È stato un anno difficile nel vigneto.
Così come l’anno scorso anche quest’anno le instabili piane e basse pressioni hanno determinato il
tempo a Sessa dalla metà di febbraio fino a metà anno. Fino alla metà di luglio ci sono state quasi
1500 mm di precipitazioni. La vegetazione è letteralmente esplosa in questa abbondanza d’acqua.
Alle viti è andata bene, crescevano come l’erba, senza controllo. Non appena veniva tutto tagliato o
cimato, si ricominciava daccapo. Molto lavoro.
Le terrazze di vite erano completamente inzuppate dopo che dal il 22 febbraio al 1° aprile erano
caduti circa 550 mm di pioggia. La circolazione su un terreno, cosa già difficile per sè, addirittura
bagnato e con un trattore, è stata spesso al limite. Nella fase delle prime infezioni di muffa, tra il 26
aprile e il 25 maggio, ci sono stati solo sei giorni senza pioggia. In seguito, si alternavano periodi di
pioggia a giornate asciutte più brevi, fino al 17 luglio quando finalmente è arrivata l’estate e con
essa il coleottero giapponese. Questo ha mangiato le foglie più delicate delle viti soprattutto quelle
giovani di Merlot-, Completer e Chambourcin. Il vigneto di Valle (Merlot) è stato il più colpito. Per
fortuna le viti sono riuscite a compensare in parte i danni causati dall’alimentazione grazie a una
forte crescita.
Quest’estate ho avuto la gioia di ricevere alcuni gruppi per la degustazione qui alla cantina. Il
tempo, come ho già detto, è stato difficile, gli ombrelloni sono stati trasformati in ombrelli, ma per
la maggior parte abbiamo avuto fortuna. Proprio come nei due giorni di “Cantina Aperta” di fine
maggio, la domenica avevamo appena finito di pulire quando è arrivata la pioggia.
Un gioia particolare mi è stata data dalla visita dei miei “vecchi” colleghi calciatori dell’FC
Hochdorf, che, in una composizione leggermente diversa e questa volta con le loro compagne, si
sono seduti per la seconda volta sulla mia terrazza a degustare il vino. Il tempo purtroppo è passato
troppo in fretta e le serate non si prolungano più fino a notte fonda come un tempo.
Dopo il primo anno di apprendistato nell’estate scorsa, Andrea Narlati di Cuveglio, lavora per me in
azienda dal mese di maggio come frontaliere. Il suo modo di fare motivato e allegro è un piacere e
un arricchimento. Anche quest’anno ho potuto contare di nuovo sul grande aiuto di Pia e Piero e
inoltre anche di Gurli. Proprio in quest’anno di intenso lavoro. tutto ciò è stato indispensabile.
Grazie di cuore.
Quest’anno al Wine Trophy di Zurigo, una cerimonia di premiazione di vini europei, il mio
“UNO” 2022 è stato premiato con il diploma d’oro come terzo miglior vino
rosso ticinese con 90,6 punti. Il “DUE” 2020 ha ricevuto 88,2 punti e quindi, come
l’anno precedente, un diploma d’argento.
Al Grand Prix du Vin Suisse l’“UNO Barrique” 2020 è stato premiato con un
diploma d’oro, dopo aver vinto l’argento a Zurigo (Wine Trophy) l’anno precedente. Questa è
una conferma che i miei vini migliorano di qualità con l’invecchiamento in bottiglia.
Tutti i vini sono ancora in vendita, il rosé “Mademoiselle” del 2023 ottenuto da uve Chambourcin e
il “Mademoiselle Foch” da una cuvée Merlot-Maréchal Foch. Frau i vini bianchi ci sono il
“Sauvignon Blanc” (2023), frizzante e fresco e il “TRE” (2022) dal sapore unico. Ogni bottiglia che
apro risulta migliore della precedente.
Frau i vini rossi ci sono ancora poche bottiglie di vino rosso “Chamboursin” del 2019, con un
inconfondibile gioco di acidità e aroma, ora perfezionati nella tipica armonia. E ci sono ancora
poche bottiglie dei premiati e insigniti “UNO Barrique” e “DUE” dell’annata 2020. Qui è già in
vendita l’annata 2021.
Frau poco le nuove uve saranno in cantina. Se le giornate di settembre continueranno ad essere
soleggiate, potremo contare nuovamente su un altro buon raccolto.
Attendo i vostri ordini, che possono essere effettuati qui e le vostre visite a Sessa.
Cordiali saluti
Beat
– e la primavera alle porte
Una difficile annata con il vino è storia. Pioggia copiosa, infine un’altra volta proprio durante la
vendemmia. Con quasi 1620 mm di pioggia, l’anno 2023 è di quelli più piovosi degli ultimi 10 anni
e i giorni di pioggia hanno avuto anche un effetto sulle ore di sole. Il 2023 è stato l’anno con meno
sole dai miei registri del 2012.
Tutta l’uva bianca, eccetto il Completer, è stata vendemmiata prima che riprendessero le nuove
pioggie di settembre, così come le sorte rosse precoci Cabernet Jura e Maréchal Foch. La parte
difficile era di trovare giorni asciutti per la vendemmia del Merlot. Con pazienza e grazie alla
flessibilità degli aiutanti ce l’abbiamo fatta. Le varietà tardive Cabernet Sauvignon e Chambourcin
hanno avuto nuovamente fortuna con il tempo.
Malgrado i valori di zucchero e di acidità leggermente bassi, tutti i vini maturano in cantina di
nuovo in modo eccellente. La fermentazione malolattica è proceduta velocemente grazie a valori di
pH e acidità più elevati. Tutti i vini sono molto aromatici e già di una sorprendente armonia..
Parecchie tempeste di vento dal nord hanno colpito il Malcantone alla fine di novembre sradicando
molti alberi nel pascolo situato a nord. In una di queste tempeste è stata vittima anche la seconda
imponente quercia (la prima risale a 6 anni fa) danneggiando circa 20 metri della terrazza superiore
di Merlot (Foto).
Nel frattempo è stato tutto sistemato dopo i danni causati dalla tempesta, le viti potate e fra poco
saranno legate. Dopo le viti verranno controllate e riparate dove necessario. Sperando che la pioggia
cesserà, febbraio è stato eccezionalmente bagnato e anche in marzo le precipitazioni sono state al di
sopra di 100 mm. Attualmente i terrazzanmenti delle viti non sono transitabili con le macchine e
presto ci sarà la concimazione e l’irrorazione dei germogli.
A febbraio sono stati imbottigliati l’UNO Barrique 2021 e il TRE 2022. L’UNO Barrique (che ha
avuto un’annata difficile) si è sviluppato in modo molto piacevole. Già adesso si manifesta presente
al naso, con frutti rossi e note di mandorla e vaniglia. Anche al palato si sentono queste note, ancora
selvatico dopo poco tempo dall’imbottigliamento. Il vino è un po’ meno denso e compatto
dell’annata 2020, in compenso anche più elegante. Ha una grande affinità all’UNO Barrique 2019
(premiato con l’oro al Mondial du Merlot).
Decisamente più aromatico è il TRE 2022. Dopo che il TRE 2021, che lo scorso anno ha vinto l’oro
al WINE TROPHY di Zurigo, grazie a una parte maggiore di Completer (42% Gewürztraminer,
41% Completer, 17% Sauvignon Blanc), era chiaramente meno caratterizzato dagli aromi esotici
del Gewürztraminer, l’annata 2022 ormai torna a essere un classico: 58% Gewürztraminer, 31%
Completer e 11% Sauvignon Blanc. Un vino meraviglioso, proprio come piace a me.
Avrà luogo di nuovo La giornata delle cantine aperte nel fine settimana dell’Ascensione, dall’11
al 12 maggio 2024. Fino a quel giorno saranno imbottigliati i vini che purtroppo adessso sono
esauriti, l’UNO (l’annata 2022 sarà imbottigliata qui) e il Sauvignon Blanc (2023), così potrò offrire
nuovamente l’intera gamma. Vale sicuramente la pena di recarsi in Ticino per questo lungo fine
settimana.
Cordiali Saluti da Sessa
Beat
L’estate sembra non essere ancora finita, le giornate di settembre sono una gioia. Le giornate però diventano più corte. le notti più fredde e l’uva sembra matura e pronta per la vendemmia.
L’annata dell’uva 2023 non è stata molto semplice. Per quasi tre mesi, dal 20 aprile fino alla fine di luglio, pressioni basse e pesanti hanno condizionato il tempo. Quasi ogni due giorni le giornate calde con rovesci o temporali hanno fatto letteralmente esplodere la vegetazione nel vigneto. Mai come ora in poco tempo mi era successo di dover ripulire strade e spuntare argini e vigneti così spesso. Così naturalmente i mesi umidi di maggio, giugno e luglio hanno causato una forte pressione di malattie alle viti. Le misure di protezione per le piante contro l’oidio, sono state impegnative, soprattutto nel vigneto Secch/Chioso (Merlot), un po’ meno nel Borghirolo (Gewürztraminer) e dovunque contro la Peronospora. Sono contento di aver fatto superare alle viti l’estate di quest’anno in discreta salute.
Il 2023 è stato l’anno di Ragusa. Il 19 aprile Hia (l’ultima di 6 pecore madri) mi ha reso felice con due agnellini: Ragusa e Ravenna. Solo che lei non voleva saperne della primogenita Ragusa. Così non mi è rimasto altro da fare che cibarla con il biberon. Completamente inesperto in questo senso, per me è stato come un viaggio in salita e discesa, inizialmente con poco sonno, improvvisazione e molto tempo da dedicare a Ragusa.
Ragusa oggi mi è riconoscente con grande fiducia, perfino con attaccamento, che è insolito per la mia razza di pecora speciale e molto timida (la Heidschnucke). Nel frattempo la piccola e debole agnellina è diventata una bella e giovane dama e mi accompagna ancora sempre volentieri al mio lavoro nella vigna.
Quest’anno al Wine Trophy di Zurigo, che è una premiazione per i vini europei, sono stati premiati entrambi i vini che ho presentato, l’”UNO Barrique” 2020 con l’argento (88 punti) e il “TRE” 2021 con l’oro (89,2 punti). Con ciò è stato superato il risultato dell’anno scorso, quando ho presentato l’ “UNO Barrique” 2019 e il “DUE 2019” ed entrambi sono stati premiati con l’argento (88 e 88,4 punti). La cosa interessante è che l’ “UNO Barrique” ha ottenuto a Zurigo lo stesso punteggio in entrambe le annate (88 punti), mentre ai premi Mondial du Merlot, che si sono svolti due mesi prima e in cui vengono giudicati solo Merlot o Cuvée di Merlot, l’annata 2019 è stata valutata con 89,6 punti (oro) e l’annata 2020 con 88,4 punti (argento).
Penso che la forma giornaliera dei vini, così come il degustatore, ma soprattutto la conservazione delle bottiglie (ancora) mancanti nell’annata 2020, abbiano influito sul giudizio.
L’anno scorso ho pigiato un’altra volta un “Mademoiselle Foch”, un Vino rosato, questa volta come Cuvée di Maréchal Foch e Merlot. Il suo aroma è di nuovo estremamente rigoglioso sia al naso che al palato. Con ciò si distingue dall’altro rosato, il “Mademoiselle” ottenuto da uve Chambourcin. In quest’ultimo, il naso è florealmente delicato e gli aromi sono trasportati e sostenuti dalla fine acidità.
Al momento tutti i vini sono in vendita. Il «Sauvignon Blanc» 2022 e il «Mademoiselle Foch» 2022 saranno presto esauriti.
Fortunatamente, l’uva di quest’anno sta entrando in cantina e anche questa volta tutto lascia presagire un raccolto di buona qualità.
Cordialmente, Beat
Le giornate si sono di nuovo allungate, ma ieri è stato nuvoloso tutto il giorno. La natura era come avvolta nell’ovatta, le masse d’aria umida hanno portato nebbia e pioggerellina sul Monte Lema. Tuttavia, la poca umidità non scatenerà ancora la grande corsa della vegetazione, perché già oggi un vento fresco da nord asciugherà presto la pioggia notturna e la nebbia mattutina, disperderà nebbia e nuvole e il sole prenderà il sopravvento. Le lucertole si scaldano già al sole di marzo o si cacciano l’un l’altro. Gli ammiragli, le farfalle cedrone e le farfalle blu condividono il nettare dei fiori primaverili con api e altri insetti.
Il lavoro invernale nel vigneto è finito. Nelle ultime settimane, mentre facevo la potatura invernale, ogni vite ha avuto tutta la mia attenzione. Io godo questo periodo in cui posso dedicarmi a ogni singola pianta, mi sento tranquillo e parte della natura. Questo è un bene, perché con le prossime piogge calde di primavera, la natura si risveglierà nella sua incontenibile forza e mi lascerà poco tempo. Presto sarò di nuovo in giro più velocemente.
Poco prima di Natale abbiamo imbottigliato l’UNO 2021, l’UNO BARRIQUE 2020 e il TRE 2021. Tutti e tre questi vini mi piacciono in modo particolare. Dopo quasi quattro mesi in bottiglia, hanno superato anche lo shock da imbottigliamento.
A fine aprile saranno imbottigliati i primi vini dell’annata 2022; pigiati Il SAUVIGNON BLANC e due vini rosati, un MADEMOISELLE FOCH (da uve Maréchal Foch e Merlot) e un MADEMOISELLE (come nel 2021 da uve Chambourcin). Poi verrà imbottigliato anche il DUE 2020, maturato per 24 mesi in barrique. Non vediamo l’ora che arrivi anche questo!
Alla fine di febbraio abbiamo completato l’ultima “settimana del boscaiolo”. In 8 giorni, in parte con 9 aiutanti, abbiamo ripulito e abbattuto la boscaglia sopra il vigneto Secch, composta principalmente da agrifoglio, alloro e nocciolo, tutti invasi da spine alte un metro e in parte coperti da alberi sradicati (soprattutto frassini e robinie). Solo alcuni alberi dovevano ancora essere abbattuti perché cresciuti in modo fitto, malati o già in pericolo di cadere, tutti frassini, aceri o robinie, che erano cresciuti sulle aree originariamente coltivate e terrazzate negli ultimi 50 anni. Ora il pendio è di nuovo aperto e mi aspetto che la pressione della muffa nel vigneto Secch diminuisca.
A questo punto vorrei ringraziare di cuore per il loro aiuto i miei amici, in particolare Mark, Ruedi, Jürg, i miei fratelli Urs, Bruno e Alfons, Aurelio, mio figlio, ma anche tutti quelli che ci sono stati solo una o due volte. Loro mi hanno sostenuto, in alcuni casi per più di 10 anni, nel rendere di nuovo in terreni coltivati quelli che erano stati “abbandonati” anni fa tra Beredino e La Costa. Il loro sostegno mi ha motivato e mi ha dato la forza di raggiungere l’obiettivo prefissato. Le giornate e le serate trascorse insieme, con la neve, la pioggia, ma spesso con il bel tempo invernale, sono diventate una parte inseparabile dei miei ricordi che non cancellerei per nulla al mondo. Grazie di cuore!
Ora attendo con ansia la nuova annata vinicola e le vostre visite qui a Sessa. Come l’anno scorso, la mia cantina sarà aperta per le visite nel fine settimana di “Cantine aperte” il 27 e il 28 maggio 2023.
Cordialmente
Beat
Le calde e soleggiate giornate di fine estate anche quest’anno ci hanno accompagnati durante la vendemmia. Fino all’ultimo giorno il 29 settembre, alla raccolta del Chambourcin, siamo stati sorpresi da una pioggia a catenelle. Come negli anni 2015, 2017 e 2020 l’uva era matura eccezionalmente in anticipo e grazie al fogliame sano è arrivata ad alti livelli di zucchero. La grandinata del 3 luglio 2022 ha causato comunque gravi danni al legno e al fogliame nei vigneti di Cavezze e di Ronco. Il grande stress subìto da queste vigne ha causato disturbi fisiologici (marciume del fusto, appassimento dell’uva, maturazione eterogenea degli acini). Le uve non erano state alimentate a sufficienza, in parte avevano un sapore
amaro, poche erano decisamente meno dolci. È stato necessario risolvere questi problemi. La vendemmia è stata più complessa in questi vigneti che negli altri meno colpiti (Borghirolo, Chioso, Secch e Valle).
Anche quest’anno le mie e i miei aiutanti esperti in vendemmia, hanno svolto un lavoro eccellente. La vendemmia non è stata solo per la qualità bensì anche per la quantità una vendemmia da record con 9600 kg circa.
Nei giorni prima e durante la vendemmia del Merlot abbiamo avuto tempo soleggiato con vento da nord, notti fredde e giornate asciutte e calde. Perfetto, per favorire all’uva il raggiungimento dell’aroma desiderato. Sono già ansioso per i vini Merlot del 2022.
Anche il Completer, che per la prima volta ha superato i valori 100° ochsle, ha sviluppato i suoi tipici aromi al sapore di pera Williams e mango. Gewürztraminer e Sauvignon Blanc erano stati già raccolti prima di questa fase con il vento nordico, anch’esse entrambe meravigliosamente mature e con i loro tipici frutti.
Adesso i vini sono in cantina e le prime sorti sono fermentate (Maréchal Foch, Cabernet Jura). La maggior parte delle altre sono nella seconda fase più tranquilla della fermentazione. Solamente il Chambourcin è ancora in attività.
La pressione degli ultimi giorni ha posto anche me in una tensione di attesa. Le belle giornate di autunno mi conducono fuori, i pendii devono essere liberate dalle more rampicanti, singoli vigneti devono essere falciati nella parte bassa per l’ultima volta. Inoltre, i pascoli delle pecore devono essere ripuliti dalle robinie, che hanno raggiunto di nuovo i tre o quattro metri di altezza; dalle more, dall’alga, che viene scartata dalle pecore, e dalle canne di frassini, aceri, castagni e querce.
Ma anche il mosto ha bisogno di cura e sorveglianza e presto anche le sorti rosse verranno pressate e così il lavoro in cantina fa il suo corso.
Cordialmente Beat
Estate!
La fioritura delle viti è terminata, quasi 10 giorni prima rispetto all’anno passato. Nella seconda metà di aprile e in maggio, la pioggia e le calde temperature hanno fornito alla natura l’energia necessaria.
Verso la fine di maggio cominciavano già a fiorire le sorti Maréchal Foch e poi Cabernet Jura. Dall’inizio di giugno si sono aperti i boccioli e in seguito anche alle sorti “europee” (Sauvignon Blanc, Gewürztraminer, Completer und Merlot). Il tempo era perfetto, nessuna ondata di freddo, molto sole, vento e a volte un temporale, fortunatamente senza tempesta o grandine.
Le viti crescono e in parte hanno la grandezza di un pisello. Sembra essere in vista una raccolta anticipata.
Come di consueto c’è sempre molto lavoro nella vigna durante questa stagione. Dopo che i tralci sono stati avvolti nei fili, per la prima volta quest’anno è in programma il taglio dei tralci troppo allungati, che noi chiamiamo “gipfeln”. E poi bisogna sempre falciare nel sottobosco, nei pendii e nelle linee di transito. In alternativa, in modo che gli insetti benefici nel vigneto trovino sempre una tavola imbandita.
UNO BARRIQUE vince l’oro alla premiazione “Mondial du Merlot” 2022. L’unico vino, che a marzo avevo imbottigliato e preparato per l’anniversario della premiazione del Mondiale del Merlot e pronto per la vendita, ha vinto anche l’oro nello stesso tempo. Questo mi rallegra e mi dà la motivazione necessaria per le lunghe e calde giornate di lavoro in vigna.
Cordialmente
Beat
Ecco un nuovo anno! I giorni sono ancora corti, il gelo ha la natura in pugno. Anche le viti si riposano e si riprendono dalla precedente e difficile annata per la vegetazione del 2021.
Il 2021 ha posto delle alte esigenze, una per cominciare un inverno pieno di neve e poi per finire, mesi freddi e secchi da gennaio a marzo 2021, c’erano le condizioni ideali per un germogliamento delle viti non molto precoce e per meno parassiti durante l’anno. Dato che anche nei mesi solitamente piovosi di aprile e maggio c’è stata poca pioggia, con condizioni metereologiche da Nord e Nord-Ovest, la vegetazione è rimasta circa 10 giorni sotto il livello medio degli anni precedenti.
In giugno, il Merlot e persino il Cabernet Jura (un vitigno resistente ai funghi) nel vigneto Chioso/Secch hanno mostrato i primi sintomi di Oidio. Questo luogo, grazie alla situazione idrogeologica, rende i vini comunque fantastici, aromatici e freschi. Il microclima purtroppo, a causa della vicinanza degli alberi e di conseguenza della mancanza di vento di montagna e di valle, è caldo e umido.
Una grave tempesta di grandine della grandezza di palle da tennis si è abbattuta l’8 luglio 2021 annunciando un cambiamento di tempo. Scioccate, le viti rimasero sotto la pioggia iniziata per 10 giorni. Fino al 4 agosto solo 4 giorni senza pioggia hanno interrotto la monotonia dei giorni di luglio. Queste erano ora le condizioni ideali per le spore fungine della peronospora. Le viti di Merlot in Valle sono state le prime a mostrare l’infestazione, seguite poco tempo dopo dalle viti di Borghirolo, 100 m più in alto.
La situazione atmosferica descritta ha portato al punto di ritardare la maturazione. Dopo il mese di settembre bello ma umido, sono state richieste le vendemmiatrici tra il 24 settembre e il 10 ottobre. Soprattutto la raccolta del Merlot ha rappresentato una vera sfida e spetta un grande ringraziamento a tutti i collaboratori pe il loro lavoro.
Ora il vino matura in cantina. Con una sola eccezione, la degradazione biologica dell’acido è completa. La qualità del vino giovane mi piace. Tutti i vini hanno livelli di acidità leggermente più bassi rispetto ai due anni precedenti, sono aromatici e comunque molto promettenti.
Dall’inizio di dicembre il “tre” 2020 e l'”uno barrique” 2019 sono stati imbottigliati. Il “tre” 2020 è chiaramente diverso dall’annata 2019. La scarsa vendemmia di Gewürztraminer e Completer nel 2020 ha portato ad un rapport di miscelazione diverso delle tre varietà (soprattutto una percentuale maggiore di Sauvignon Blanc) e quindi ad un “tre” più fresco e incisivo (anche se con 13,4% vol. ha l’alcol significativamente più alto rispetto al vino dell’anno precedente). L’”uno barrique” già adesso è morbido ed elegante, con molte sfumature aromatiche. Quando, fra due o tre mesi, avrà “ritrovato se stesso” sarà una delizia.
In più, il “la brace” e il “chamboursin”, tutti e due del 2018, sono attualmente in vendita. Entrambi vini “PIWI” belli e molto aromatici, che sono stati premiati di nuovo al premio internazionale PIWI 2021 (dopo le annate 2017 dell’anno precedente, “la brace” con 89 punti e argento, “chamboursin” con 94 punti e oro).
Dato che il (semplice) “uno” 2019 è quasi esaurito e il “due” 2018 sarà presto esaurito, l’imbottigliamento delle annate successive di questi due vini è in programma per la fine di marzo 2022. Sicuramente saranno imbottigliate per quell periodo le annate 2019 di “la brace” e “chamboursin”. Resta da vedere se anche il “sauvignon blanc” del 2021 potrà essere imbottigliato.
Nel 2022 ho modificato un po’ i miei prezzi. I due vini rossi barrique “uno barrique” e “due” saranno portati a Fr. 28.-. Il “tre” a Fr. 26.-. “uno”, “chamboursin” e “sauvignon blanc” saranno portati a Fr. 20.-. “la brace” e “mademoiselle” rimangono a Fr. 18.-.
Per il ritiro sul posto di una scatola da 6 c’è ora lo sconto di Fr. 5 ed è quindi scaglionato secondo la quantità. In caso di spedizione postale, verrà addebitata una tassa di affrancatura di Fr. 5.- per scatola.
Sperando ancora di ritornare alla vecchia normalità – che sembra però sempre più improbabile – auguro a tutti voi molta gioia nel 2022, un buon sistema immunitario, e attendo con piacere le vostre visite qui a Sessa.
Cordialmente
Beat
Dopo quasi un anno di “Coronavirus” la speranza adesso è grande, che fra poco la vita nel 2021 possa tornare nuovamente “normale”. Non la nuova normalità, bensì quella che abbiamo avuto fino a prima di un anno fa.
Le conseguenze economiche delle restrizioni sono incalcolabili, tra l’altro la situazione nella gastronomia è disastrosa. I danni collaterali delle misure si accrescono e superano a livello mondiale il cosiddetto beneficiare con sicurezza. Intanto anche l’OMS dà un avvertimento su questo. Io spero tanto che finalmente anche le voci critiche sulle misure vengano ascoltate, che si tenga conto degli studi che classificano il significato di questo virus. Nel frattempo sono sopraggiunti fra la popolazione tanta paura e sconvolgimento, come trattato nella “Neolingua”, tanto che per me è chiaro: il cammino di ritorno sarà lungo e difficile.
Non mi posso immaginare di presentare e vendere vino, bevanda che, come nessun’altra simboleggia la gioia di vivere, a un gruppo di persone accigliate dallo spavento e mascherate. Per questo spero di tornare alla “vecchia” normalità, al tempo in cui noi ci avvicinavamo apertamente e incontrarsi non rappresentava un pericolo, bensì un arricchimento. Potevamo darci la mano non con paura, ma soprattutto con il sentimento di affetto e gioia per l’incontro.
Con questa speranza sto lavorando nei vigneti verso la fine di un ultimo inverno molto nevoso. La potatura invernale è programmata e così la riparazione dei vigneti – i 50 cm di neve all’inizio di dicembre hanno coinvolto i vigneti.
I giorni umidi e freddi li ho trascorsi maggiormente in cantina. Ho preparato l’imbottigliamento dei vini rossi 2018 e dei bianchi 2020, arieggiato e pompato il vino giovane riempendolo infine nelle barrique.
Il 2020 sarà un’annata eccellente, aromatica, i rossi con una pienezza morbida e densa, i bianchi esoticamente fruttati.
Nel 2020 ci sarà per la prima volta un rosé, infatti con il vitigno Maréchal Foch ho prodotto un rosé nel 2020. Questo tipo di vitigno, scelto da me finora come vino rosso premuto con colore molto intenso (nel Maréchal Foch il succo è già rosso) e con il suo tipico aroma, è stato apprezzato purtroppo solo da una piccola comunità di fan. È un rosé dal colore ancora imponente, con poco zucchero residuo (2,5 g/l) e un aroma floreale. Il risultato è interessante, sono molto curioso di conoscere il riscontro della mia clientela. “Mademoiselle Foch”, un vino che dovrebbe essere apprezzato anche dai giovani, e dopo l’omonimo per il vitigno, spezza una lancia per le tre figlie del Maréchal Ferdinand Foch.
Verso la fine di febbraio saranno imbottigliati il “Sauvignon Blanc” e il “Mademoiselle Foch” entrambi del 2020, l'”uno” 2019 così come il “due”, il “brace” e il “Chamboursin” del 2018. La vendemmia del 2018 del Merlot è stata così miserabile da non dare, purtroppo, l’”uno barrique”. Però, fortunatamente, i vini del 2019 sono in arrivo molto promettenti nelle botti di legno.
Cordialmente
Beat
L’uva ormai è raccolta e lavorata in cantina. Il nuovo vino ha ancora toni irregolari, ma un grande potenziale.
Con un clima eccezionale di tarda estate, tra l’11 settembre e il 1° ottobre, abbiamo raccolto in tutto quasi 7’000 Kg d’uva. Il tempo bello e secco ha contribuito alla maturazione di uva sana e uva a bacca piccola. I giorni di vendemmia con le temperature estive e con tanti aiutanti sono stati un vero piacere. Grazie tanto per il sostegno.
Ormai i giorni si sono accorciati. Le foglie ingiallite trasportano l’ultima energia solare nelle radici delle viti. Qui in Malcantone il periodo della pioggia è in ottobre e soprattutto in novembre. Adesso può piovere intensamente per giorni, le colline sono coperte di nebbia e all’interno delle case è buio.
È il tempo ideale per lavorare in cantina, per curare il vino giovane e per dare ai più vecchi “l’ultimo tocco” prima di essere imbottigliati. Finalmente è possibile imbottigliare di nuovo un “UNO” cioè un “semplice” Merlot. L’annata 2019 probabilmente sarà pronta in gennaio. Si può essere felici!
Allo stesso tempo imbottiglierò il “Chamboursin” 2018. Anche questo è una promessa, raccolto a 100° Oechsle, potrebbe anche superare quello dell’annata 2017, che è sempre stato ben apprezzato alle degustazioni e ha trovato consenso da parte dei miei clienti.
Il “DUE” 2017 come il “Sauvignon Blanc” 2019 sono quasi finiti. Le annate successive verranno imbottigliate probabilmente in marzo. Dell’annata 2018 ci sarà un solo “DUE”, la vendemmia del Merlot è stata così piccola (causa grandine e animali selvatici) che la produzione di un “UNO BARRIQUE” non è stato conveniente.
A dicembre si comincia anche con il lavoro invernale nella vigna: potatura, potatura invernale, manutenzione dei vigneti. Bisogna controllare e completare o rinnovare il recinto di protezione. Speriamo che ci sia ancora tempo per fare un po’ di lavoro nel bosco.
Infine, non può mancare la legna da ardere per le accoglienti giornate invernali accanto al camino con un buon bicchiere di vino.
Cordiali saluti
Beat
Le viti aspettano la prima vera pioggia primaverile.
Come l’anno scorso, anche quest’anno i primi mesi dell’anno sono estremamente secchi. Dall’inizio dell’anno ha piovuto solo più di 1 mm in 7 giorni, con una pioggia totale di 90,6 mm fino ad oggi. Da quando memorizzo i miei dati, questo è un record negativo.
Ma è una fortuna. Con le temperature calde le viti sarebbero germogliate troppo presto. La mancanza d’acqua frena il germogliamento e così evita che i germogli si congelino, come è accaduto a metà aprile nel 2017.
Quest’inverno noi, gli uomini esperti del gruppo dei “tagliabosco”, abbiamo disboscato boschi e cespugli sopra il nuovo vigneto “Secch”. Ora spero che il microclima migliori nei due vigneti “Chioso” e “Secch” grazie ai venti di montagna o di valle e che la pressione delle malattie diminuisca (soprattutto quella dell’oidio). Dal febbraio 2008 abbiamo lavorato insieme il legno. Prima abbiamo sgomberato gli appezzamenti marginali non coltivati (2009 a Valle) e dopo a Borghirolo, Chioso e Secch. Tutta l’area sarebbe ora boschiva, l’unico vecchio vigneto di Chioso, creato da Pierre Morandi nel 1983, abbandonato perché ricoperto su tutti e quattro i lati da frassini e robinia. È stato un bel periodo, non sempre così soleggiato e caldo come negli ultimi anni e abbiamo avuto fortuna. Nessun incidente (solo interruzioni di corrente ;-)), anche grazie all’attento lavoro del “maestro dell’abbattimento” Alfonso.
Si è trattato probabilmente dell’ultimo anno nel legno. Grazie a tutti i buoni amici, prima di tutto allo spirito duro che c’era sempre: Marco, Ruedi, i miei fratelli Urs, Bruno e più tardi anche Alfonso, e mio figlio Aurelio. Grazie anche a coloro che si sono uniti a me solo in seguito o che mi hanno sostenuto occasionalmente: Pedro, Jürg, Ernst, Alois, René, Gerry, i figli di Urs, Laurin e Jeremias, o gli amici di Aurelio.
Chissà, forse tra un anno troverò un evento alternativo?
Un mese fa abbiamo imbottigliato l’”UNO Barrique” 2017, il “DUE” 2017 e il “SAUVIGNON BLANC” 2019. Ora sono di nuovo a riposo, mi piacciono tutti in modo straordinario.
Nell’ ” UNO BARRIQUE ” che è un puro Merlot, la barrique si sente più in secondo piano rispetto al L’anno 2017 è stato più soleggiato e secco, il vino è un po’ più denso, più compatto e ha mezzo volume di percentuale di alcool in più rispetto all’anno scorso. Ha un bell’aroma di Merlot carnoso. Una promessa!
Anche il “DUE” 2017 è un po’ più forte del così riuscito “DUE” 2016, che è stato votato miglior vino rosso ticinese all’International Wine Awards dello scorso anno a Zurigo e al Grand Prix du Vin Suisse, è stato uno dei sei vini nominati nella categoria “cuvée rossa” con 91,2 punti. Anche a me piace molto, il misto di legno di castagno e di quercia e la combinazione degli aromi del Merlot e del Cabernet Sauvignon sono una delizia per il palato.
Il “SAUVIGNON BLANC” 2019 affinato in vasche d’acciaio, con 6,3 g di acidità totale e 13% di alcol praticamente identico a quello del 2018, è fresco e sodo e, anche se le viti erano solo al sesto anno, ha già gli aromi tipici del vitigno. Anche il terroir sembra adattarsi a questo vitigno.
Il “TRE” 2019 matura ancora nelle barriques. Probabilmente in estate sarà imbottigliato insieme al Chamboursin 2017, che ha bisogno di un po’ più di tempo.
Purtroppo le misure federali di contenimento dell’influenza hanno paralizzato l’intera economia, soprattutto qui in Ticino. Nella gastronomia non funziona più niente. Anche i premi annuali del vino a Zurigo sono stati cancellati. Il “Mondial du Merlot” è stato rinviato all’autunno e non ho ancora sentito qualcosa sul “Grand Prix du Vin Suisse”. Peccato! Per me è sempre stato un punto culminante dell’anno, essere sorpreso dai premi, per lo più positivi, per i miei vini.
Anche le giornate delle “Cantine Aperte”, che avrebbero dovuto svolgersi a giugno di quest’anno, sono state provvisoriamente rimandate ad agosto.
Bene, spero in una svolta in meglio e che possa continuare a vendere i miei vini attraverso contatti privati. C’è qualcosa di più bello di una serata di primavera in salotto, in terrazza o in giardino con un buon bicchiere di vino?
Cordialmente
Beat